Vendemmia a rischio, agricoltori alle prese con il nemico storno

Dopo l’emergenza cinghiali e lupi, gli agricoltori locali si trovano a fronteggiare un ulteriore nemico. Gli storni, le cui migrazioni hanno inizio proprio sul finire dell'estate quando giungono contemporaneamente a maturazione numerosi vegetali ed ortaggi, stanno infatti danneggiando numerosi vigneti rischiando di compromettere la vendemmia che, quest’anno, a causa dell'andamento climatico è stata anche anticipata di un paio di settimane. Particolarmente ghiotti d’uva anche per il grande caldo, gli storni non risparmiano neppure frutta e olive essendo volatili particolarmente voraci e aggressivi che attaccano in vasti stormi i campi seminati rivelandosi così pericolosi infestanti delle colture agricole. A lanciare l’allarme è la Coldiretti Teramo che evidenzia una situazione difficile e penalizzante per due motivi principali, ovvero la difficoltà di contenimento della sempre più rapida diffusione di questi uccelli e la difficoltà ad ottenere i risarcimenti dagli enti pubblici i cui tempi continuano ad essere molto lunghi. I danni provocati dagli storni rientrano - sostiene la Coldiretti provinciale - nel più ampio problema della presenza di animali selvatici come i cinghiali, lupi e ungulati che mettono in pericolo non solo le coltivazioni, ma anche la vita quotidiana delle persone, estendendosi dalle campagne alle città. Proprio con l’obiettivo di adottare una strategia di gestione dell’intera fauna selvatica, lo ricordiamo, la Coldiretti ha chiesto l’istituzione di un’apposita Unità di crisi regionale con il coinvolgimento delle associazioni agricole e venatorie, delle Province, dei Parchi e degli ATC. Tra l’altro – conclude la Coldiretti - l’Italia è attualmente l’unico tra i Paesi mediterranei dove non è ammessa, salvo deroghe, la caccia allo storno malgrado la richiesta presentata alla Commissione Europea in considerazione degli ingenti danni che la specie provoca all’agricoltura.

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