Continua la flessione delle imprese agricole dell'Aquila
L’AQUILA – Oltre un centinaio le imprese agricole aquilane che hanno chiuso i battenti: al terzo trimestre di quest’anno le aziende attive ammontano infatti a 4.475 facendo registrare una flessione di 105 unità rispetto allo stesso periodo del 2010. È quanto sostiene la Coldiretti L’Aquila sulla base degli ultimi dati diffusi da Infocamere evidenziando come la riduzione costante e progressiva, seppur meno drastica rispetto a quella dell’anno precedente nel confronto con il 2009, sia segno del profondo disagio che ancora sta vivendo il comparto agricolo locale. L’analisi evidenzia inoltre come il bilancio sia stato particolarmente negativo alla fine dell’anno 2010: 4.504 le imprese attive contro le 4.923 del 2009, facendo dunque registrare una flessione pari a 322 unità. Disaggregando i dati per tipologia di attività si evince che le imprese agricole attive al terzo trimestre 2011 si occupano prevalentemente di coltivazioni e di produzione di prodotti animali (4.286), mentre sono esigue le attività di silvicoltura e utilizzo di aree forestali (181) e di pesca e acquicoltura (8). «Occorrono nuove prospettive per un settore importante del nostro territorio – afferma Raffaello Betti, direttore della Coldiretti L’Aquila – c’è infatti il rischio che la scomparsa di imprese e di superficie determini un’emorragia di saperi e di sapori, disperdendo un patrimonio di competenze e produzioni tradizionali. Le speculazioni delle filiere sui prodotti agricoli e zootecnici hanno ridotto i prezzi fin sotto i costi di produzione. A ciò si aggiungono la stretta sul credito e la burocrazia amministrativa che rallenta l'erogazione dei pochi aiuti comunitari rimasti costringendo molte imprese alla chiusura con gravi ripercussioni sui livelli occupazionali».