Cresce la domanda di immobili italiani all'estero. Abruzzo, Marche e Umbria nella top ten
L'Italia è un tesoro di gemme immobiliari e con i suoi
prezzi relativamente migliori rispetto alle località europee più esclusive sta
emergendo come importante obiettivo d'investimento. A confermarlo sono i dati
diffusi oggi dal portale Gate-away.com che evidenziano come nel primo semestre
di quest'anno sia stata registrata una crescita di richieste del 25% rispetto
allo stesso periodo del 2016. Né Brexit né timori legati agli eventi sismici e
neppure lungaggini burocratiche e tassazione sembrano dunque influenzare la
propensione degli stranieri a comprare una casa nel nostro Paese. Sebbene, infatti,
le vicende legate al terremoto abbiano causato una temporanea flessione delle
richieste, Abruzzo, Marche e Umbria restano nella classifica delle prime dieci
regioni. Nella top ten delle più ambite la regina indiscussa è la Toscana, al
primo posto con il 14,68% delle richieste, seguita dalla Lombardia che si
aggiudica il secondo posto (13,30% delle richieste) con un trend di crescita
notevole di quasi il 75%, la Liguria si attesta al terzo posto (12,11%),
seguita da Puglia (10,79%) e Abruzzo (6,68%). Sardegna (6,68%), Sicilia
(6,06%), Piemonte (5,53%), Umbria (4,32%) e Marche (4,06%) chiudono la
classifica delle prime dieci regioni preferite dagli stranieri.
Le richieste arrivano soprattutto dai tedeschi (16% delle richieste in arrivo), statunitensi (14%) e britannici (14%), seguiti dai francesi (6%) e acquirenti esteri che inviano richieste dal territorio italiano (6%). Chiudono questa classifica olandesi (5%), belgi (4,8%), svizzeri (4%), svedesi (3%) e canadesi (3%). Per quanto riguarda la tipologia di immobili, tre richieste su quattro riguardano le case indipendenti, ma il trend sembra in fase di cambiamento perché le richieste di appartamenti crescono di quasi il 38% rispetto all'anno precedente. Più del 65% delle richieste riguarda abitazioni completamente ristrutturate o già abitabili, mentre sono quasi il 25% quelle per case da ristrutturare in parte o completamente e il 10% delle richieste in arrivo riguarda invece il nuovo. I dati relativi alle fasce di prezzo più appetibili evidenziano come siano cresciute le richieste per immobili di prezzo superiore ai 250mila euro. Cresce anche il settore del lusso dai 500mila euro, intercettando quasi il 15% delle richieste totali.
Le richieste arrivano soprattutto dai tedeschi (16% delle richieste in arrivo), statunitensi (14%) e britannici (14%), seguiti dai francesi (6%) e acquirenti esteri che inviano richieste dal territorio italiano (6%). Chiudono questa classifica olandesi (5%), belgi (4,8%), svizzeri (4%), svedesi (3%) e canadesi (3%). Per quanto riguarda la tipologia di immobili, tre richieste su quattro riguardano le case indipendenti, ma il trend sembra in fase di cambiamento perché le richieste di appartamenti crescono di quasi il 38% rispetto all'anno precedente. Più del 65% delle richieste riguarda abitazioni completamente ristrutturate o già abitabili, mentre sono quasi il 25% quelle per case da ristrutturare in parte o completamente e il 10% delle richieste in arrivo riguarda invece il nuovo. I dati relativi alle fasce di prezzo più appetibili evidenziano come siano cresciute le richieste per immobili di prezzo superiore ai 250mila euro. Cresce anche il settore del lusso dai 500mila euro, intercettando quasi il 15% delle richieste totali.
L'indagine, realizzata su un campione di oltre 30mila
immobili in vendita, evidenzia pertanto come il nostro Paese sia percepito
sicuro. Il rischio sismico, secondo uno studio dello scorso mese di aprile, non
distoglie il 63% degli intervistati che continua la sua ricerca della casa
ideale in Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria. Le risposte evidenziano la
propensione verso aree della stessa regione ritenute più sicure (43%) e la non
considerazione del terremoto o di altri fenomeni naturali come motivazioni tali
da far cambiare regione ai potenziali compratori (34%). Un buon 33% ritiene che
soluzioni antisismiche impiegate nella ristrutturazioni siano fondamentali per
la prevenzione del rischio.